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Strumenti per l'integrazione dei migranti

di Angela Ascione Federica Lelli Giulia Nanni

 

Bologna- Con il termine "mediazione linguistica" ci si riferisce principalmente ad attività relazionate all'ambito dell'interpretazione che si occupa di conciliare culture differenti.

 

 

A Bologna sono presenti due servizi di mediazione: SPRAR e mediazione centralizzata:

 

La mediazione centralizzata

La centralizzazione dei servizi di mediazione culturale in riferimento all'accoglienza di richiedenti asilo e rifugiati, non riguarda quindi il progetto territoriale SPRAR poichè le attività di mediazione sono regolate da due servizi: servizio sociale territoriale e tutela minori. Nel servizio di mediazione centralizzata vengono identificate diverse lingue; una delle più richieste è l'arabo con alcune peculiarità (tra cui il marocchino e l'egiziano), il cinese, l'albanese e il pidgin (seppur con minore richiesta). Gli operatori della mediazione centralizzata hanno elaborato una lista di lingue per fasce di importanza che ci aiuta ad evidenziare il rapporto tra regolarità e numerosità delle richieste.

 

 

Le lingue più usate nel servizio di mediazione centralizzata

Le fasce riscontrate e analizzate nel comune di Bologna sono sei, di cui le prime tre sono le più richieste.

Prima di tutto però è doveroso stabilire quelle che sono le lingue veicolari (arabo, inglese e francese): quelle lingue utilizzate, all'interno di un Paese, di un territorio o di una comunità internazionale, come mezzo di comunicazione tra parlanti di cui non è la lingua madre.

La prima fascia è composta da Mandinga (gruppo di lingue e dialetti parlate dal popolo Mandingo nell'Africa occidentale), Urdu (la lingua più parlata in Pakistan), pidgin (non è nè una lingua nè un dialetto che viene parlato in Nigeria), Albanese e Cinese. 

La seconda fascia è composta da: Bangla (lingua parlata in Bangladesh), Wolof (parlata in Senegal) e il Somalo (in Somalia).

La terza fascia che analizziamo invece comprende l'ucraino, il romeno, la bambare (lingua Mandingo parlata in Mali) e il fulah (parlata nell'Africa Occidentale).

 

Cosa offrono i servizi centralizzati?

Sono tre le attività che offre il Servizio Centralizzato:

Mediazione linguistico-culturale diretta

Traduzione testi

Mediazione telefonica

 

 

Servizio Mediazione-SPRAR

Obiettivo: Lo SPRAR si pone come obiettivo principale la riconquista dell'autonomia individuale dei richiedenti asilo, infatti il mediatore linguistico culturale (MLC) ha il compito di assicurare l'integrazione di scambio reciproco tra soggetti con provenienze diverse.

 

Prima del colloquio con il mediatore e l'operatore

Prima di incontrare il mediatore linguistico è necessario eseguire una programmazione che precede il colloquio vero e proprio. Il primo passo da svolgere è la combinazione di una scheda che permetterà allo SPRAR l'attivazione di personali competenze. Successivamente non bisogna trascurare la fase del setting e la preparazione di ogni colloquio. Bisogna poi informare il mediatore dell'obiettivo dell'incontro e infine spiegare tutto ciò che il soggetto si aspetta dal MLC nell'ambito della traduzione.

 

Il colloquio a tre 

La fase di colloquio a tre (tra il richiedente asilo, il mediatore linguistico e l'operatore) si apre con una presentazione iniziale nella quale vengono specificati i parametri di riservatezza. In seguito è necessario che si mantenga il controllo della guida del colloquio per cui il mediatore non deve sostituire il ruolo dell'operatore. Subito dopo si passa alla fase dell'osservazione, durante la quale è possibile notare i particolari del colloquio e quindi approfondire meglio la situazione.

 

Dopo il colloquio

Naturalmente dopo essere stati a contatto sia con il mediatore che con l'operatore è importante un momento di interscambio e di riassunto tra il MLC e il richiedente asilo; questa fase è necessaria anche per offrire la condivisione delle proprie emozioni e dei propri pareri per offrire infine un feedback, ovvero un riscontro del colloquio alla cooperativa che ha offerto il servizio di mediazione. 

 

 

La transcultura

L'idea di transcultura viene intesa come la possibilità di attraversare le diversità delle singole culture in virtù della consapevolezza della nostra comune appartenenza all'intera e unica specie umana. Per un'adeguata integrazione dunque è necessario che i mediatori linguistici della comunicazione centralizzata e dello SPRAR si pongano come obiettivo principale la transcultura. 

 

Immagine in evidenza: afp