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Ripartire dal Ruanda

di  Giulia Nanni

 

Causa della guerra civile in Ruanda

 

 

Bologna - Il Ruanda è uno stato dell'Africa orientale e fu abitato per molti secoli dai gruppi etnici dei Tutsi e degli Hutu, i quali convissero pacificamente nel territorio fino a quando il Paese passò sotto il dominio del Belgio e i Tutsi (che rappresentavano circa il 15% della popolazione) vennero favoriti dai belgi sia perché costituivano la fascia sociale più ricca del paese, sia per la loro somiglianza fisica agli occidentali.

Questo processo di discriminazione verso i Tutsi da perte degli Hutu provocò un odio perenne tra i due popoli fino a divenire causa di un conflitto che generò la guerra civilein Ruanda.

 

 

Il genocidio in Ruanda

 

Il disaccordo tra Hutu e Tutsi crebbe sempre di più tanto che nel 1994, quando l'aereo privato del Presidente del Ruanda fu abbattuto da un missile, la minoranza etnica dei Tutsi fu accusata di essere stata la responsabile dell'atto e per tale motivo venne incitato il resto della popolazione ad uccidere e massacrare a colpi di machete migliaia di Tutsi provocando un vero e proprio genocidio.

 

 

Le conseguenze del genocidio

 

Il numero delle vittime Tutsi e di un minoranza moderata Hutu ammonta a circa 500.000 persone, secondo alcuni studi addirittura 800.000 ed è proprio da questo sanguinoso conflitto che una grande maggioranza di perseguitati si trovarono costretti a dover fuggire in Paesi confinanti a cercare rifugio politico.

 

Cosa successe dopo il genocidio

 

Nel 1995 venne insediato nella città di Arusha il Tribunale penale internazionale per il Ruanda anche se i primi processi furono rinviati per mancanza di giudici. La prima sentenza difatti si ebbe solamente nel 1998 durante la quale vennero condannate amorte 22 persone ritenute colpevoli; numerosi processi a diversi imputati politici sono ancora in corso per il fatto che molti responsabili godono ancora della protezione dei Paesi occidentali.

 

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Immagine in evidenza: afp

Fonti: linkiesta.it ; limesonline.com